Indice prestazione
- Cos’è la visita ginecologica?
- A cosa serve la visita ginecologica?
- Quando è opportuno rivolgersi al ginecologo?
- Ogni quanto è consigliato effettuare una visita ginecologica?
- A quale età bisogna fare la prima visita ginecologica?
- Come si svolge la visita ginecologica?
- La visita ginecologica è dolorosa?
- Si può fare la visita ginecologica con le mestruazioni?
Tra le visite che ogni donna dovrebbe compiere nel corso della sua vita rientra la visita ginecologica, utile per valutare lo stato di salute dell’apparato genitale e riproduttivo femminile. Si tratta di un appuntamento molto importante per tutte le donne fin dalla pubertà, e non solo in occasione di determinate condizioni (come la gravidanza) ma anche e soprattutto come prevenzione di tumori e altre patologie che possono colpire gli organi riproduttivi femminili.
Cos’è la visita ginecologica?
La visita ginecologica consiste nella valutazione degli organi genitali femminili, che comprendono vagina, utero, ovaie e tube di Falloppio. L’esame viene eseguito dal medico ginecologo, il quale si accerta del corretto funzionamento dell’apparato riproduttivo e può – nel caso – diagnosticare patologie e/o disfunzioni a suo carico.
Il ginecologo è, inoltre, la figura medica di riferimento per qualsiasi problema inerente l’apparato genitale e in qualunque fase della vita di una donna, che sia la gravidanza o la menopausa o, ancora, in occasione di irregolarità del ciclo mestruale, infezioni vaginali o necessità di adottare una qualsiasi forma contraccettiva.
A cosa serve la visita ginecologica?
La visita ginecologica è utile in numerosi contesti; se è vero che consiste nell’esame che consente al ginecologo di controllare lo stato di salute e il funzionamento dell’apparato genitale femminile, al contempo, così come avviene presso il Poliambulatorio Ferrari, permette di confermare o escludere la presenza di patologie tra le più comuni come fibromi uterini, tumori, endometriosi, adenomiosi e infezioni di varia natura.
Nello specifico, in occasione di una visita ginecologica, il medico ginecologo può:
- controllare lo stato di salute dell’apparato genitale femminile;
- diagnosticare o escludere eventuali patologie;
- prescrivere un piano terapeutico.
La visita ginecologica è, inoltre, inserita tra i vari esami di screening che mirano alla promozione e alla prevenzione della salute riproduttiva non solo della donna, ma più in generale della coppia. Non a caso, infatti, il ginecologo si occupa anche di:
- eseguire screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina, tramite Pap test e HPV test;
- compiere indagini diagnostiche di approfondimento, come la colposcopia;
- effettuare interventi chirurgici per patologia benigna o maligna
- prescrivere terapie farmacologiche.
Quando è opportuno rivolgersi al ginecologo?
La visita ginecologica può essere prenotata ed eseguita in qualsiasi momento della vita di una donna, quindi come semplice controllo periodico; al contempo, può rivelarsi estremamente utile in presenza di:
- dubbi o preoccupazioni sulla propria salute, sulla sessualità e sui metodi contraccettivi;
- sospetti riguardo disturbi e/o patologie a carico dell’apparato genitale femminile;
- gravidanza, per monitorare il corretto sviluppo del feto e lo stato di salute della futura mamma.
In particolare, è opportuno prenotare una visita ginecologica se compaiono disturbi come:
- bruciore e/o prurito genitale;
- dolore vaginale;
- disturbi del ciclo mestruale (irregolarità, flusso abbondante, dismenorrea, amenorrea);
- perdite vaginali anomale;
- dolore pelvico, non solo durante le mestruazioni;
- dolore durante i rapporti sessuali;
- perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra (spotting);
- problemi di varia natura legati alla menopausa.
Non solo, perché la visita ginecologica può essere richiesta ed effettuata anche per monitorare l’andamento e l’evoluzione di patologie già diagnosticate, come endometriosi e cisti ovariche, così come per la prescrizione della terapia anticoncezionale.
Ogni quanto è consigliato effettuare una visita ginecologica?
A prescindere dall’età, è opportuno sottoporsi a controllo ginecologico con cadenza annuale o biennale, anche se non si hanno sintomi in corso. É poi il ginecologo a stabilire, in base alla condizione di salute della paziente, con quale frequenza fissare le visite.
A quale età bisogna fare la prima visita ginecologica?
Non esiste un’età specifica per sottoporsi a controllo ginecologico, il tutto varia in funzione di alcuni fattori come la presenza di determinati disturbi e l’inizio dell’attività sessuale.
Generalmente, è opportuno eseguire la prima visita ginecologica tra i 16 e i 21 anni, così da escludere qualsiasi problema, ed entro l’anno dal primo rapporto sessuale. Ovviamente, è possibile rivolgersi a un ginecologo anche prima, magari per ottenere maggiori chiarimenti e indicazioni sul ciclo mestruale.
La prima mestruazione (menarca), in genere, si verifica tra i 10 e i 16 anni; di conseguenza, così come raccomandato dai professionisti del Centro Medico Polispecialistico Orzinuovi, la prima visita ginecologica in occasione proprio del menarca potrebbe essere utile a tutte le giovani donne per avere un approccio consapevole verso la sessualità ed eventuali metodi contraccettivi.
Come si svolge la visita ginecologica?
Al pari di altri controlli medici, anche la visita ginecologica inizia con un colloquio medico-paziente che ha come obiettivo la raccolta del maggior numero di informazioni utili per ottenere un’eventuale diagnosi.
Le domande riguardanti la sintomatologia genitale e la sfera sessuale sono parte dell’anamnesi e dell’inquadramento generale e hanno un ruolo fondamentale per indagare l’eventuale disturbo della paziente.
In particolare, al ginecologo serve sapere:
- la data dell’ultima mestruazione;
- l’età di comparsa del menarca;
- le caratteristiche del ciclo mestruale (se regolare, se doloroso);
- le caratteristiche delle mestruazioni (se abbondanti, se dolorose);
- i farmaci assunti quotidianamente, se ci sono;
- le malattie presenti in famiglia, in particolare irregolarità mestruale, tumori, disfunzioni della tiroide, diabete e disturbi della coagulazione.
Al contempo, la paziente può riferire tutti i disturbi avvertiti, i momenti precisi in cui si manifestano, i fattori che tendono ad alleviarli o ad aumentarli, eventuali esami/diagnosi già effettuati.
Successivamente, si passa all’esame obiettivo, che prevede un esame esterno e un esame interno.
Esame esterno
La paziente si accomoda sul lettino ginecologico, dotato di due supporti sui quali poggiare le gambe in modo da tenerle sollevate e divaricate. Il ginecologo inizia, quindi, l’ispezione dei genitali esterni per rilevare l’eventuale presenza di tumefazioni, discromie, lesioni. Infine prosegue con l’ispezione dei linfonodi inguinali che vengono analizzati per verificare che non siano aumentati di volume o consistenza.
Proprio in questa fase della visita ginecologica, è possibile individuare chiari segni di herpes genitale, lichen sclerosus, condilomi acuminati.
Esame interno
L’esame interno della visita ginecologica si divide in due parti:
- esame con lo speculum: il ginecologo introduce lo speculum nella vagina della paziente in modo da divaricarne le pareti. In questo modo, può osservare le mucose vaginali e individuare eventuali anomalie come polipi, secrezioni e lacerazioni. Non solo, perché lo speculum consente anche di visualizzare il collo dell’utero e di eseguire il Pap test;
- esplorazione digitale vaginale: in questo modo, palpa l’utero riuscendo a valutarne forma, consistenza, mobilità e posizione. Esplorando poi le zone laterali rispetto alla cervice uterina può valutare la consistenza e la presenza di eventuali neoformazioni ovariche o pelviche.
In occasione di una visita ginecologica, è possibile eseguire anche altri esami diagnostici o strumentali per approfondire eventuali condizioni specifiche:
- ecografia transvaginale che, tramite una sonda inserita attraverso la vagina della paziente, permette al ginecologo di esplorare l’utero e di visualizzarlo su un apposito monitor;
- esami microscopici delle secrezioni vaginali, utili per rilevare eventuali infezioni;
- test microbiologici, indicati per la ricerca di microrganismi responsabili delle malattie sessualmente trasmissibili;
Quanto dura la visita ginecologica?
La durata della visita ginecologica è variabile; normalmente, richiede circa 15-20 minuti in totale, ma se si eseguono anche ecografie e/o altri esami, allora le tempistiche possono sicuramente allungarsi.
La visita ginecologica è dolorosa?
Di per sé la visita ginecologica non è dolorosa, ma può essere fastidiosa. Nel corso dell’esame è importante essere rilassate, contrarre il meno possibile i muscoli addominali e del pavimento pelvico
Si può fare la visita ginecologica con le mestruazioni?
è preferibile fissare la visita ginecologica in assenza del flusso mestruale, dato che quest’ultimo può influire – ad esempio – sui risultati del Pap test e può invalidare eventuali esami di laboratorio. Pertanto, è opportuno eseguire un controllo ginecologico tra il decimo e il diciottesimo giorno dall’inizio del ciclo mestruale. Tuttavia, sia la visita ginecologica che l’ecografia transvaginale possono essere eseguite senza nessun problema anche in corso di mestruazioni.