Indice prestazione
- Cos’è l’ecocolordoppler pelvico transvaginale?
- A cosa serve l‘ecocolordoppler pelvico transvaginale?
- Come si esegue l’ecocolordoppler pelvico transvaginale?
- L’ecocolordoppler pelvico transvaginale è doloroso?
- Come prepararsi all’ecocolordoppler pelvico transvaginale?
- Cos’è l’ecocolordoppler ostetrico?
- A cosa serve l’ecocolordoppler ostetrico?
- Come si esegue l’ecocolordoppler ostetrico?
- L’ecocolordoppler ostetrico è doloroso?
- Come prepararsi all’ecocolordoppler ostetrico?
La visita ginecologica rientra tra gli esami di routine di ogni donna, nonché di screening per la prevenzione di condizioni e/o patologie a carico degli organi genitali. In occasione di una classica visita ginecologica, il ginecologo può avvalersi di ulteriori esami strumentali e diagnostici per approfondire la condizione di salute della paziente e ottenere informazioni più complete e concrete. A sua disposizione, oltre l’ecografia pelvica e l’ecografia transvaginale, ha anche l’ecocolordoppler pelvico transvaginale.
Cos’è l’ecocolordoppler pelvico transvaginale?
L’ecocolordoppler pelvico transvaginale consiste in un esame ecografico dell’apparato vaginale con il quale è possibile osservare, analizzare ed esaminare gli organi genitali femminili per via endovaginale. Il suo funzionamento si basa sull’utilizzo di ultrasuoni che permettono di valutare la quantità di sangue e il flusso nei diversi organi, ottenendo immagini a colori, visibili su un apposito monitor.
A cosa serve l‘ecocolordoppler pelvico transvaginale?
Grazie all’ecocolordoppler pelvico transvaginale è possibile rilevare anomalie uterine, endometriali, eventuali masse pelviche sospette e patologie non ancora diagnosticate. Non solo, perché è l’esame diagnostico fondamentale per individuare il tumore dell’ovaio che, attualmente, è la quinta causa di mortalità delle donne. Il fatto che gli esiti siano perlopiù drammatici non è tanto da ricondurre alla gravità del tumore in sé, quanto alle diagnosi fin troppo spesso tardive, che giungono quando il tumore si trova a uno stadio ormai troppo avanzato per intervenire e porre rimedio.
Inoltre, l’ecocolordoppler pelvico transvaginale è utile per conoscere la capacità di gestazione di quelle pazienti in cui si sospetta infertilità o che hanno già avuto aborti in passato, così come per individuare eventuali malformazioni uterine (non necessariamente di natura maligna).
Come si esegue l’ecocolordoppler pelvico transvaginale?
L’ecocolordoppler pelvico transvaginale è un esame non invasivo e indolore, sicuro e piuttosto rapido. Una volta giunta in ambulatorio, la paziente si stende sull’apposito lettino nella consueta posizione ginecologica con gambe divaricate. Il ginecologo, a questo punto, introduce per via transvaginale una sonda che restituisce delle immagini a colori sfruttando la funzione doppler doppler.
Nello specifico, l’ecocolordoppler è uno strumento che coniuga la tecnologia dell’ecografia tradizionale a quella del doppler continuo o pulsato; questa combinazione consente di elaborare immagini a colori che rappresentano il passaggio del flusso sanguigno nella zona in esame. Le immagini visibili sul monitor sono molto accurate, il che aumenta l’accuratezza della diagnosi.
L’ecocolordoppler pelvico transvaginale è doloroso?
No, l’ecocolordoppler pelvico transvaginale non è doloroso; tuttavia, alcune pazienti potrebbero avvertire un certo fastidio nel momento in cui la sonda viene introdotta in vagina. Il modo migliore per non avvertire né dolore, né fastidio consiste nel rilassare i muscoli del pavimento pelvico.
Come prepararsi all’ecocolordoppler pelvico transvaginale?
L’ecocolordoppler pelvico transvaginale non richiede alcuna preparazione specifica. Se in alcuni casi è preferibile eseguirlo a vescica vuota, il medico potrebbe richiedere anche l’esatto opposto (quindi la presenza con vescica piena) per lo studio di determinate parti della pelvi.
Cos’è l’ecocolordoppler ostetrico?
Insieme all’ecocolordoppler pelvico transvaginale è possibile usufruire anche dell’ecocolordoppler ostetrico, o ecocolordoppler in gravidanza, un esame estremamente utile per esaminare la circolazione sanguigna della placenta e del feto attraverso immagini a colori.
A cosa serve l’ecocolordoppler ostetrico?
L’ecocolordoppler ostetrico consente al ginecologo di analizzare a fondo i principali vasi sanguigni fetali e della placenta, elemento di contatto tra la mamma e il nascituro; così facendo, può individuare alterazioni della circolazione sanguigna fetale e anomalie del passaggio di sangue materno-fetale.
Come si esegue l’ecocolordoppler ostetrico?
L’ecocolordoppler ostetrico è un esame non invasivo, indolore e altamente sicuro sia per la mamma, che per il suo bambino. Si esegue come una classica ecografia, quindi la paziente si sdraia supina su un lettino e il ginecologo fa scorrere l’apposita sonda nell’area da analizzare. La sonda in questione, emettendo degli ultrasuoni, restituisce immagini a colori su un monitor, così che il medico possa reperire il maggior numero di informazioni.
Esattamente come nell’ecocolordoppler pelvico transvaginale, anche per l’ecocolordoppler ostetrico vale la combinazione tra la tecnologia tipica della classica ecografia e l’elaborazione delle immagini a colori del doppler. É proprio attraverso i dati raccolti e che lo specialista può compiere un’osservazione accurata e giungere a una diagnosi certa.
L’ecocolordoppler ostetrico è doloroso?
No, l’ecocolordoppler ostetrico non è per niente doloroso. Dato che viene eseguito sulle donne in gravidanza è, al contrario, indolore ed estremamente sicuro, nel pieno rispetto della tutela del benessere e della salute sia della mamma, sia del suo bambino.
Come prepararsi all’ecocolordoppler ostetrico?
L’ecocolordoppler ostetrico non prevede alcuna preparazione specifica. La paziente deve semplicemente portare con sé la cartella clinica, completa di tutti gli esami eseguiti precedentemente, da consegnare al medico.